IL RUOLO DELL'HOT-MELT NEL SETTORE DEGLI ACCOPPIAMENTI TESSILI
Prosegue in questo numero di Arredo e Design la nostra presentazione delle più diverse tecnologie di prodotto e di processo, fondamentali per la realizzazione di biancheria per la casa e tessili per arredamento.
E' la volta di un' azienda comasca che ha messo a punto una accoppiatrice hot melt che utilizza come adesivo un poliuretano igro-reattivo, e che ha segnato un vero e proprio salto di qualità del sistema hot-melt, posizionandolo al primo posto come sistema di accoppiamento degli anni 2000.
L' interesse per il settore degli' accoppiamenti tessili oggi riguarda tutti i rami dell'industria tessile, dall'abbigliamento all'arredamento, dal sanitario all'automobilistico e la continua evoluzione degli 'accoppiati' ha permesso di ottenere prodotti di sempre maggiore interesse per ognuno di questi settori. Tutti i sistemi utilizzati fino al 2000 rispondevano positivamente alle lavorazioni di alcuni prodotti, ma si rivelavano completamente inappropriati per altri, per cui non esisteva un sistema di accoppiamento in grado di soddisfare pi' del 20-30 %25 dei prodotti, senza considerare poi l'aspetto ecologico, punto dolente di quasi tutti i sistemi in uso, in special modo per il pi' diffuso tra questi, l'accoppiamento a fiamma. Alla fine degli anni 90 il settore degli accoppiamenti tessili ha quindi orientato il proprio interesse verso l'hot-melt.
Questa nuova tecnologia utilizza una resina pre-fusa, applicata a uno dei due prodotti da incollare, con l'immediato accoppiamento del secondo. Le prime resine impiegate erano le stesse precedentemente applicate sotto forma di polveri, poliestere, poliammide, e.v.a. e i primi sistemi di applicazione testati furono le teste di estrusione piane (slot-die), lo spruzzo, i cilindri serigrafici a punti, alimentati da estrusore. Questi sistemi comportavano macchine molto costose e con grandi difficolt' di messa a punto. La vera svolta per il settore tessile, che ha lanciato nel 2000 l'hot-melt come sistema 'ecologico' di accoppiamento, ' stato quello a cilindro inciso (gravure). Anche questo sistema inizialmente ha incontrato problemi dovuti alla elevata viscosit' delle resine termo-adesive e soprattutto al tipo di incisione dei cilindri, che causavano una difficolt' di distribuzione regolare delle resine stesse, sui prodotti in lavorazione.
Nel Febbraio 2000 le officine Antonio & F.lli Zappa, in collaborazione con la Web Processing e la National Starch, presentano sul mercato una 'Accoppiatrice Hot melt', a cilindro gravure con
una incisione appositamente studiata e che utilizza come adesivo, al posto delle tradizionali resine termo-adesive, un poliuretano igro-reattivo in hot-melt ('PUR'), fino a quel momento utilizzato esclusivamente nel settore del legno e dell'automobile.